BLUES

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Il genere musicale detto blues è una forma di musica vocale e strumentale la cui forma originale è caratterizzata da una struttura ripetitiva di dodici battute e in particolare, nella melodia, dell’uso delle cosiddette blue note. Viene talvolta identificato come un genere musicale a sé stante. Sebbene ragtime, jazz e spiritual non abbiano la stessa origine né la stessa storia del blues, questi tre stili musicali afroamericani si sono fortemente influenzati tra loro (fonte Wikipedia).
Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del sud degli Stati Uniti in cui veniva coltivato il cotone (cd Cotton Belt). E’ da considerarsi la manifestazione profana di un sentimento, e di un dolore, che ha avuto un lungo, inesorabile tracciato umano e civile, e ha ritrovato nella parola poetica prima, nel canto e nell’accompagnamento in una seconda fase la sua ampia e angosciosa possibilità di espressione. La data di nascita dell’incontro tra l’espressione poetica e musicale va collocata verso il 1870, il che significa aspra denuncia di una vasta comunità di neri che trova all’improvviso la forza e il coraggio di esprimere la propria angoscia in un lamento di dolore, che si traduce talvolta in un impetuoso inno di guerra, in un grido provocato dalla miseria, dal vuoto che è inconsciamente alle proprie spalle. (fonte bluesandblues.it).
L’Enciclopedia Treccani (fonte) definisce il blues come una forma poetico-musicale (dalla locuzione inglese to feel blue «essere malinconico») nata nel Sud degli Stati Uniti, negli anni che precedono la guerra di secessione (1861-65), dal combinarsi di elementi appartenenti alla cultura del proletariato rurale afroamericano con aspetti propri della tradizione musicale colta europea.
E’ da osservare che la struttura antifonale (di chiamata e risposta) e l’uso delle blue note (un intervallo di quinta diminuita che l’armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo di musica stonata) creano una sorta di parentela tra il blues e le forme musicali dell’Africa Occidentale (fonte Wikipedia).
Tra il 1870 e il 1930 si codificò la forma classica del blues, che consta, come già detto, di una sequenza di 12 misure, divisa in 3 segmenti di 4 misure ciascuno. La sua struttura verbale-musicale è data, in sostanza, da uno schema strofico AAB (affermazione o domanda, riaffermazione o nuova domanda, conclusione o risposta), il cui supporto armonico di base è costituito da accordi di tonica, sottodominante e dominante. Il testo è normalmente articolato in gruppi di 3 versi. Le linee melodiche risultano fortemente caratterizzate dall’uso delle blue notes (abbassamento di un semitono del 3°, 5° e 7° grado della scala musicale, con sovrapporsi del modo minore a quello maggiore). Le tematiche – gioie e dolori dell’amore, povertà, discriminazione razziale, gesta di eroi archetipici – sono sempre legate all’esperienza individuale del cantante. Il tono è malinconico ma non sentimentale, emotivamente intenso, a volte sarcastico. Tecniche vocali particolari (vibrato, portamenti, canto ‘parlato’ o ‘gridato’) ne caratterizzano la grande efficacia espressiva (fonte Treccani).

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il brano che segue : “Tears in Heaven” è eseguito “in provetta” dal complesso italiano DIPINTO DI BLUES. Il brano è qui presentato in versione ridotta (trailer di 60″) per non violare il Copyright degli autori (Eric Clapton e Will Jennings). Chi volesse video-ascoltare la versione integrale può farlo premendo la scritta “CONTINUA” (collegamento a YouTube).


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